Pnrr sanità. Catanzaro: “Musumeci non faccia campagna elettorale, no ad ennesimo scippo per la provincia di Agrigento”

“Musumeci sbaglia se pensa di utilizzare gli 800 milioni di euro destinati dal Pnrr alla sanità siciliana per fare la sua campagna elettorale. Per noi e per i siciliani comincia l’ennesima battaglia contro un’azione di governo approssimativa, inconcludente e irrispettosa nei confronti delle comunità che chiedono servizi efficienti e occasioni di crescita e sviluppo”. Lo dice il parlamentare regionale del Pd Michele Catanzaro a proposito della pianificazione del governo regionale per l’utilizzo delle risorse del Pnrr destinate alla nostra isola.
“Per la provincia di Agrigento è in atto un vero e proprio scippo – aggiunge Catanzaro – ho già chiesto la vicinanza delle comunità, dei Comuni e delle associazioni per giungere entro il 28 febbraio, data indicata come scadenza per il riparto delle risorse del Pnrr, a perfezionare il Piano Operativo Regionale introducendo modifiche prima della sottoscrizione dei Contratti istituzionali di sviluppo prevista entro il 31 maggio 2022”.
Nella mappa stilata dall’assessorato regionale alla Salute in provincia di Agrigento sono previsti 3 Ospedali di Comunità, 16 Case delle Comunità e 4 Centrali Operative Territoriali. Ci sono delle evidenti disparità all’interno dello stesso territorio agrigentino e rispetto ad altre province, non si tiene conto dell’esigenza di potenziale l’assistenza territoriale per ridurre i carichi di lavoro di tutti gli Ospedali e non solo di alcuni.
“L’hanno definita una ‘istruttoria tecnica’, ma ora devono spiegare ai cittadini come sia possibile redigere un piano senza tenere conto delle legittime esigenze di alcuni territori che sono già in evidente difficoltà sul piano dell’assistenza sanitaria. Siamo di fronte ad una pianificazione approssimativa, a scelte tecniche e politiche sbagliate non condivise dalla stessa maggioranza che sostiene il governo Musumeci – aggiunge Catanzaro – un atto di ricognizione peraltro già trasmesso al ministero della Salute attraverso la piattaforma Agenas, una fuga in avanti incomprensibile che non rispetta i siciliani ed i territori già ai margini per l’assenza di adeguate vie di comunicazione”.