Digiacomo: cacciamo i mascalzoni dalla sanità siciliana

“Ci sono operatori sanitari, e sono la stragrande maggioranza, che lavorano in corsia con abnegazione, senza guardare l’orario, a volte arrivando al limite della resistenza. Ma c’è una minoranza di mascalzoni che dobbiamo cacciare; a volte sono anche bravi, molto bravi, ma dobbiamo avere il coraggio di fare pulizia nella sanità siciliana. Dobbiamo avere il coraggio di affondare il coltello, è quello che la gente si aspetta da noi”. Lo ha detto Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità all’Ars, intervenendo nel corso di un conferenza stampa a Palazzo dei Normanni insieme con l’assessore alla Salute Lucia Borsellino, su “Luci e ombre nella sanità siciliana”.
 
Digiacomo ha poi chiesto di accertare le "denunce su infiltrazioni mafiose relative al servizio di trasporto degli emodializzati, episodi di turbativa d’asta, fenomeni di caporalato nel servizio Seus-118”, specificando che – per quel che riguarda i pazienti in emodialisi – le denunce riguardano il solo servizio di trasporto e non la qualità delle cure fornite.
 
“C’è chi ha utilizzato il camice bianco e il posto letto per il proprio arricchimento personale. Su episodi come questi – ha proseguito Digiacomo – in passato si chiudevano gli occhi, oggi per fortuna c’è il coraggio di denunciare, come hanno fatto due commissari in provincia di Palermo e Ragusa. Se vogliamo una sanità efficiente e libera da ogni interesse esterno, dobbiamo proseguire con lo stesso coraggio. Abbiamo varato una riforma che sta continuando a dare i suoi frutti, sia dal punto di vista finanziario che per quel che riguarda la riorganizzazione delle strutture. Il lavoro da fare è ancora molto, ma la strada è quella giusta”.
 
Digiacomo ha infine sottolineato la necessità di approvare al più presto il disegno di legge – già pronto per l’aula – sulla rimozione dell’amianto in Sicilia, e quello sull’accorpamento dei servizi socio-sanitari.