Cirone: necessario istituire Dipartimenti materno-infantili in tutte le ASP

di Marika CIrone Di Marco, parlamentare regionale PD.

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità individua nel miglioramento della qualità della vita della madre  e del bambino uno degli obiettivi sanitari prioritari a livello mondiale. Un’indicazione che non può passare inosservata, ma deve, anzi, diventare uno degli obiettivi del servizio sanitario regionale. Assieme alle deputate del gruppo parlamentare PD, Mariella Maggio, Antonella Milazzo  e Concetta Raia  ho chiesto all’assessore regionale alla Salute di sollecitare l’istituzione dei Dipartimenti Materno Infantili (DMI) in tutte le ASP siciliane, intervenendo sulle direzioni provinciali per orientarle a mettere in atto provvedimenti conducenti allo scopo. La richiesta è particolarmente indirizzata all’Asp di Siracusa che contiene cinque presidi ospedalieri e quindici consultori familiari. Obiettivo della “proposta di risoluzione” è la salute della donna, del bambino e dei giovani, indice della salute di una popolazione e delle sue condizioni socio-economiche e culturali. L’area convenzionalmente definita come “materno-infantile” va intesa nella sua accezione più ampia comprendendo, da un lato, entrambi i genitori (genitorialità condivisa e responsabile) ed accogliendo, dall’altro, le domande di salute dell’età adolescenziale. In questa accezione, lo stato di salute materno-infantile è rappresentato da alcuni indicatori come mortalità infantile pre e post natale; mortalità e morbosità delle partorienti; frequenza elevata del ricorso a parto cesareo; intenzione di gravidanza (pur in diminuzione tra le italiane adulte, si mantiene significativa tra adolescenti e post adolescenti e in crescita tra le donne immigrate); età gestazionale sempre più elevata; aumento dell’incidenza di neonati di basso peso e di nati pretermine; percentuale dei bambini allattati al seno ben lontana dal valore nazionale; accompagnamento alla prevenzione e alla terapia per la popolazione femminile dal menarca al climaterio; infertilità delle coppie in aumento; abuso e maltrattamento sulle donne.

Il Piano Sanitario Regionale (“Piano della Salute” 2011-2013) prevedeva tra i suoi obiettivi:

a) attivazione di programmi specifici per la protezione della maternità e il miglioramento dell’assistenza ostetrica, pediatrica, neonatologica nel periodo perinatale, l’ottimizzazione del numero di punti nascita e la riduzione del tasso di parti cesarei (già previsto fra gli obiettivi strategici del PSN 2005-2007);

b) la Regione riteneva, urgente e prioritario, nell’ambito del suddetto Piano, riorganizzare l’area materno-infantile all’interno del processo di riordino del SSR, alla luce di quanto indicato nella L.R. 5/2009 e secondo le indicazioni del Progetto Obiettivo Materno Infantile (contenute nel DM 24 aprile 2000);

c) tutta la rete Materno-Infantile doveva trovare piena integrazione con i distretti ed in particolare con i PTA-Presidi Territoriali di Assistenza secondo il modello descritto nelle specifiche linee guida previste dall’art. 12 della L.R. 5/2009, attraverso:

Va precisato, inoltre, che i servizi dell’area materno infantile comprendono:

a) la rete consultoriale con una offerta di consultori pubblici e privati inferiore ai 250 che, in base alla legge 34/96, sarebbero stati necessari per il bacino d’utenza regionale e che la loro dotazione organica ha subito un progressivo indebolimento, modificandone la funzione istitutiva;

b) punti nascita (il 52% dei quali ha un numero di parti/anno inferiore a 500) distribuita in Aziende Ospedaliere, Presidi Ospedalieri di ASP, Case di cura;

c) servizi a supporto dei punti nascita e dell’assistenza neonatale, inclusi STEN e STAM;

Lo stato dei servizi sul territorio presenta discontinuità e punti di mancata realizzazione degli obiettivi  tali da non assicurare il diritto alla salute delle donne e dell’infanzia alla generalità dei cittadini siciliani. Secondo quanto indicato dal PSR 2011/2013, tutti i servizi dell’area materno infantile ricompresi nelle ASP andavano inseriti all’interno dei Dipartimenti Materno Infantili (DMI), unico contesto organizzativo in grado di “sinergizzare le attività delle Aziende territoriali e ospedaliere valorizzando le interdipendenze esistenti fra le strutture operative, in particolare, a livello orizzontale, il Dipartimento della Prevenzione e, a livello verticale, il Distretto che diviene il bacino privilegiato per la pianificazione degli interventi in ambito territoriale, tenuto conto anche della necessità di integrare tutti gli interventi sanitari e sociali a livello territoriale