Biblioteche. Cirone e Maggio: domani in commissione lavoro ddl su riordino settore

“La mancanza di una disciplina di settore ha pesanti ricadute sui servizi bibliotecari siciliani, che risentono di una cronica pesante scarsezza di risorse finanziarie, di organici composti prevalentemente di personale privo di formazione specifica, di spazi inadeguati, di patrimoni documentari spesso non aggiornati o costituiti senza una corretta politica di sviluppo delle raccolte. Una conseguenza di ciò è il dato che la Sicilia, tra le regioni italiane, è quella che ha la percentuale più bassa di lettori”. Così la parlamentare regionale PD, Marika Cirone Di Marco ha spiegato,  durante il convegno sulla X Giornata delle Biblioteche siciliane organizzata dall’AIB a Palazzo dei Normanni, la necessità di una norma che disciplini il settore rendendolo finalmente fruibile.

“ Domani in Commissione lavoro  verrà incardinato il ddl che prevede una riorganizzazione a rete dai Comuni alla Regione, definizione di finanziamenti certi, professionalizzazione del personale e percorsi di riqualificazione. Punti importanti – ha spiegato la parlamentare PD – per un rilancio del settore che renda finalmente di libero accesso le risorse documentarie della regione.

Della ‘lettura come fattore di crescita complessiva di ogni individuo’ ha parlato anche  la vice presidente della commissione lavoro, Mariella Maggio.

  “E’ il tema delle risorse umane coniugato al welfare che  torna a essere di stringente attualità – spiega la Maggio – non solo per le novità introdotte dalla legislazione nazionale sulle professioni non ordinistiche, ma anche a causa della crisi economica che attraversa il nostro Paese. Oggi più che mai la politica può e deve ribadire, la necessità di difendere la dignità del lavoro in biblioteca e la qualità dei servizi anche attraverso un ripensamento delle loro modalità di offerta Il ddl che domani inizierà il suo iter  – concluso la parlamentare regionale – dovrebbe raccogliere il sostegno dell’intera Assemblea, perché permette di regolamentare un settore di non piccole dimensioni e che influisce sulla formazione di ciascuno di noi, e contemporaneamente, se adeguatamente organizzato, limare le sperequazioni sociali che in questi anni si sono acuite non marginalizzando i meno agiati”.