Agricoltura. Alloro scrive all’assessore: 2000 progetti sul biologico possono essere finanziati con “overbooking tecnico”

“L’assessorato all’Agricoltura si attivi per finanziare, con i fondi della nuova programmazione 2014/2012, i circa 2.000 progetti riguardanti ’agricoltura e la zootecnia biologica, rimasti esclusi dal finanziamento relativo al bando agroambiente, misura  214 “Pagamenti Agroambientali” Sottomisura 214/1 – adozione di metodi di produzione agricola e di gestione del territorio sostenibili”.

 

Lo chiede Mario Alloro, deputato regionale del Pd, che insieme con altri 22 parlamentari regionali ha scritto ad Ezechia Reale per chiedere di poter individuare un percorso "overbooking tecnico", peraltro sponsorizzato da parte della Commissione europea nell'interesse delle Regioni.

“In termini più semplici – scrive Alloro – è possibile assumere nuovi impegni agroambientali con le vecchie regole 2007/2013, sino ad esaurimento dei fondi correnti e sulla base dell'art. 1 del Req. transitorio anche se i fondi attuali sono esauriti, purché si effettui la revisione degli impegni per adattarli al nuovo quadro giuridico relativo alla programmazione 2014/2020”.

Rispetto alla misura in questione, state finanziate 6972 domande su 9153 ammissibili a finanziamento. “Nella stesura della graduatoria – scrive ancora Alloro – risulta evidente come sia stata creata una discriminazione fra gli imprenditori, determinando una sorta di concorrenza sleale: l’assessorato si attivi e dia un sostegno concreto all’agricoltura siciliana”.

I parlamentari che hanno sottoscritto la lettera sono:  Baldo Gucciardi, Marika Cirone, Antonello Cracolici, Pippo Digiacomo, Fabrizio Ferrandelli, Mariella  Maggio, Antonella Milazzo, Filippo Panarello, Giovanni Panepinto, Concetta Raia, Franco Rinaldi,  Giorgio Assenza, Giovanni Di Giacinto,  Nello Di Pasquale, Vincenzo Fontana, Santi Formica, Pippo Gianni,  Gino Ioppolo,  Luisa Lantieri,  Giovanni Lo Sciuto,  Antonio Venturino,   Vincenzo Vinciullo.

 

 

di seguito testa integrale della lettera:

 

 

 

        Egr. Assessore,

 

riteniamo urgente ed indifferibile porre alla Sua attenzione una problematica riguardante l’agricoltura e la zootecnia biologica che interessa oltre 2.000 imprenditori agricoli.

Si tratta di imprenditori che hanno effettuato ingenti investimenti nel biologico e che oggi rischiano di vedere vanificati i loro sforzi, senza alcun vantaggio per nessuno, ma con l’elevato rischio che una parte di risorse vengano restituite all’Unione europea, andando a finanziare agricoltori di altri Paesi.

Con il bando agroambiente, misura  214 “Pagamenti Agroambientali” Sottomisura 214/1 “Adozione di metodi di produzione agricola e di gestione del territorio sostenibili” sono state finanziate 6972 domande su 9153 ammissibili a finanziamento.

A seguito di revisione in autotutela della graduatoria, le domande finanziate risultano 7089 su 9145 complessive, restando esclusi 2056 imprenditori agricoli.

Il bando è stato articolato su più azioni aventi finalità diverse ed una graduatoria unica. Le azioni sono:

–         214/1A “Metodi di gestione dell’azienda ecosostenibili”;

–         214/1B “Agricoltura e zootecnia biologica”;

–   214/1D “allevamento di razze autoctone a rischio di estinzione o di abbandono”.

 

La scheda punteggi è stata articolata in funzione delle finalità dell’azione (214/1A – 214/1B – 214/1D), dove il peso dei punti da attribuirsi era differente per ciascuna azione, così come le priorità.

 

La graduatoria è stilata unica per tutte le azioni, mettendo a confronto dati tra loro disomogenei, con risultato di privilegiare gli imprenditori che hanno optato per l’azione 214/1A. Infatti le circa 2000 pratiche rimaste fuori sono nella quasi totalità appartenenti all’azione 214/1B.

 

Risulta evidente come sia stata creata una discriminazione fra gli imprenditori determinando una sorta di concorrenza sleale.

Necessitava stilare graduatorie diverse quante erano le azioni attivate, riservando una quota parte di risorse per ciascuna azione.

Viene elusa, fra l’altro, una delle position paper della Commissione Europea, che traccia le linee guida da seguire, garantendo la continuità per le aziende già in biologico, nel passaggio da una programmazione all’altra o fra un bando e l’altro delle stessa programmazione.

In questo caso, di tale garanzia non vi è alcuna traccia. Addirittura nel bando per l’azione 214/1B si privilegiano le aziende di prima introduzione a scapito di quelle che operano già nel biologico da più di tre anni.

Sono state messi a bando 15 milioni di euro su potenziali imprenditori partecipanti per un importo presunto di oltre 400 milioni di euro. E’ stata creata una sorta di illusione per migliaia di partecipanti che, nella speranza di ottenere i finanziamenti, ha sostenuto spese per la compilazione della domanda, per l’Organismo di controllo, per le scelte colturali, per le analisi del terreno entro il primo anno d’impegno, oltre a sopportare i mancati redditi dovuti alla minore produzione delle colture biologiche.

L’incremento delle risorse, sino alla liquidazione delle 7084 pratiche, ha alleviato la problematica, senza tuttavia risolverla per coloro che continuano a restare fuori, che nel frattempo hanno continuato nel sistema di coltivazione biologica, anche per il secondo anno di impegno, persistendo nelle spese, come sopra definite.

In atto, si registrano, forti difficoltà nel realizzare gli investimenti strutturali da parte delle aziende agricole, con rinunce, archiviazioni o economie a fine lavori.

Questo determina il rischio disimpegno risorse programmate con spesa al 2014.

Eppure, non tutto è ancora perduto.

Il Regolamento (UE) n. 1310 del 17/12/2013, inerente le regole di transizione tra la vecchia e la nuova programmazione delle risorse a sostegno dello sviluppo rurale da parte del FEASR, all'art. 1 consente agli Stati membri e quindi alle Regioni di continuare ad assumere impegni giuridici nell’ambito degli attuali programmi di sviluppo rurale, quindi conformemente al PSR 2007/2013, anche dopo l'esaurimento delle risorse finanziarie per tale periodo di programmazione, purché la domanda di sostegno sia presentata prima dell’adozione del PSR 2014/2020.  In tal modo, le Regioni, hanno in corso la pubblicazione di nuovi bandi o lo scorrimento delle graduatorie non esaurite (vecchie regole-nuova dotazione finanziaria).

Inoltre, alle regioni che hanno impegnato tutte le risorse finanziarie del periodo 2007/2013 che dovrebbero essere certificate entro il 31/11/2015 (fine programmazione 2007/2013), è consentito assumere impegni con le vecchie regole con le risorse della programmazione 2014/2020.

Queste risorse, che per l'annualità 2014 ammontano ad 1/7 dell'intera programmazione (circa 300 milioni di euro) alla data odierna "virtuali" cioè già assegnati ma non ancora in cassa, consentiranno di anticipare la spesa (di quanto impegnato ma spendibile al 2015) al 2014, consentendo fra l'altro, di raggiungere prima l'obbiettivo di spesa e chiudere in anticipo il programma 2007/2013, partendo subito con la nuova programmazione una volta approvato il PSR 2014/2020 (presumibilmente entro il primo semestre del 2015).

Questa procedura definita "overbooking tecnico" è fortemente sponsorizzata da parte della Commissione europea nell'interesse delle Regioni.

In termini più semplici, è possibile assumere nuovi impegni agroambientali con le vecchie regole 2007/2013, sino ad esaurimento dei fondi correnti e sulla base dell'art. 1 del Req. transitorio anche se i fondi attuali sono esauriti, purché si effettui la revisione degli impegni per adattarli al nuovo quadro giuridico relativo alla programmazione 2014/2020.

E' altresì consentito nel rispetto dell'equilibrio finanziario fra gli assi dell'attuale programmazione, far transitare sino al 3% delle risorse dell'intera programmazione (2,l miliardi di euro) da un asse all'altro, dandone comunicazione alla Commissione.

Ancora più semplice è lo spostamento di risorse fra misure all'interno dello stesso asse (per esempio dalla misura 216, 221, 222, 223 alla misura 214 (biologico).

E’ evidente, per quanto sin qui esposto, che anche per il bando in favore dell’agricoltura e zootecnia biologica, misura 214/1B, è possibile procedere allo scorrimento della graduatoria e finanziare tutti le domande ammesse ma escluse dai pagamenti con i fondi della nuova programmazione.

Ciò appare ancor più praticabile se si considera che per le circa 2000 domande ammesse ma escluse dal pagamento, i rispettivi beneficiari, come rilevato dai CAA e dall’Ordine degli Agronomi, hanno in itinere dei ricorsi per l'attribuzione dei punteggi, prevedendo un recupero di oltre 600 istanze. Ne consegue che resterebbero fuori poco più di mille domande per un fabbisogno inferiore a 10 milioni di euro.

Si ritiene che nel quadro economico complessivo, stiamo parlando del niente a fronte di un danno palese nei confronti degli agricoltori esclusi e di contro, senza alcun utile o vantaggio per la Regione. Anzi, con la fuoriuscita dal biologico delle aziende escluse si registrerà una evidente diminuzione di prodotti biologici in controtendenza al dato nazionale dove si registra un incremento de1l’8% di prodotti bio (dati ISMEA 2013).

Quindi non solo un danno per gli imprenditori, ma anche e soprattutto per la Regione Siciliana, che non potrà sicuramente fregiarsi di essere la prima nella produzione di prodotti bio, vanificando il senso degli investimenti collaterali in marketing, informazione, formazione.

In sostanza, fare una campagna pubblicitaria sui prodotti biologici, la cui spesa grava su altre misure del PSR, a nulla servirebbe mancando la materia prima ed escludendo una parte considerevole di produttori agricoli, proprio quelli che realizzano il maggior volume di produzione.

Inoltre, con la nuova programmazione 2014/2020, l'attuale misura 214 (biologico), viene scissa in due misure, il biologico vero e proprio e la misura agro-climatico- ambientale.

Dal 2015 in poi, per gli impegni in corso, si potrebbe prevedere, di consentire agli attuali beneficiari della misura 214 (biologico) di poter presentare in sede di conferma impegno la sostituzione impegno, scegliendo se continuare a fare biologico in senso stretto (prodotto bio) oppure aderire alla misura agro-climatico-ambientale (biologico ambientale).

Si tratta di conciliare il quadro finanziario contabile attuale con le previsioni tecnico-progettuali della nuova programmazione.

E' questo un momento di scelte delicate, un momento nel quale la programmazione di investimenti e risorse, ancor prima dell'approvazione dei documenti ufficiali (PSR, POR, PON, etc.) produrrà riflessi per l'annualità 2014 nonché per l'intero periodo di programmazione 201412020.

Al fine di dare un contributo al Governo nella cruciale gestione di questa fase, Le chiediamo, pertanto, un incontro per illustrare meglio le problematiche fin qui esposte e consentire a circa 2.000 agricoltori il proseguimento del loro impegno nel campo delle produzioni biologiche.