Gela. Arancio: la Regione intervenga in vertenza raffineria per salvaguardia posti di lavoro
“A luglio 2013, l’azienda aveva siglato con i sindacati un accordo che prevedeva investimenti per 700 milioni di euro e la produzione di gasolio anziché benzina, – ricordano i parlamentari – l’attuazione dell’accordo avrebbe consentito, pur nel contesto di una riduzione di personale, la modernizzazione del sito produttivo con la trasformazione in impianto ecocompatibile e la salvaguardia della missione che Eni, da sempre, ha svolto nel bacino del Mediterraneo. In gioco c’è il futuro industriale della Sicilia nonché la politica energetica che l’Italia intende perseguire. L’ENI è una società a capitale pubblico: non può e non deve trasformarsi in una holding che punta sulla finanza piuttosto che sull’economia reale. Non è accettabile che si abbandoni la produzione nel settore della chimica e della raffinazione, che coinvolge, peraltro, un vasto indotto. Qualora ciò avvenisse, la marginalizzazione della Sicilia dai cicli produttivi sarebbe completa ed i danni, economici e sociali, incalcolabili.. E’ necessario, quindi, – concludono Arancio e Federico – che la Regione, immediatamente, si faccia parte attiva e convochi le parti interessate, società e sindacati, in un tavolo di concertazione che consenta l’avvio di un percorso teso a salvaguardare il futuro della grande industria in Sicilia, in un contesto di innovazione tecnologica e nel rispetto dei vincoli ambientali”.
lunedì 7 luglio 2014